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La Calcificazione della Ghiandola Pineale: Un Problema Sottovalutato e il Ruolo del Fluoro nei Prodotti di Uso Quotidiano


La ghiandola pineale, una piccola struttura endocrina situata al centro del cervello, è da secoli al centro dell’attenzione per la sua funzione neurologica e simbolica. Nota in molte tradizioni come il "terzo occhio", la pineale è responsabile della produzione di melatonina, l’ormone che regola il ciclo sonno-veglia. Tuttavia, negli ultimi decenni è emerso un fenomeno preoccupante: la calcificazione della ghiandola pineale, una condizione che ne compromette la funzionalità e che sembra essere correlata all’accumulo di fluoruro nell’organismo.


Con l’età, è normale che alcuni tessuti del corpo possano accumulare depositi minerali. Nel caso della ghiandola pineale, però, si è osservato che questa tendenza alla calcificazione precoce è significativamente più marcata rispetto ad altre strutture cerebrali. Le ricerche suggeriscono che uno dei principali responsabili di questo fenomeno è il fluoruro di sodio, una sostanza comunemente aggiunta all’acqua potabile e presente in molti prodotti per l’igiene orale.


Il fluoro è stato introdotto nell’acqua potabile e nei dentifrici per ridurre l’incidenza della carie dentale. Tuttavia, diversi studi mettono in dubbio la sicurezza dell’esposizione prolungata a questo minerale. Il fluoruro ha un'affinità particolare per il calcio, con cui tende a legarsi e depositarsi nei tessuti duri, come ossa e denti – ma anche nella pineale, dove può formare veri e propri cristalli di calcio e fluoro, alterandone la funzione.

Il dottor Jennifer Luke, in uno studio pionieristico degli anni ’90, ha mostrato che la pineale può accumulare quantità di fluoro molto più elevate rispetto ad altre aree del cervello, diventando il tessuto più fluorurato dell’organismo. Questo accumulo è associato a una diminuzione della produzione di melatonina, con potenziali conseguenze su sonno, umore e sviluppo ormonale.


Uno dei mezzi principali con cui il fluoro entra nell’organismo è l’uso quotidiano di dentifrici fluorati. Anche se non viene ingerito volontariamente, piccole quantità di fluoro possono essere assorbite attraverso le mucose orali o accidentalmente ingerite, specialmente dai bambini.


In risposta a queste preoccupazioni, molte persone stanno cercando alternative più naturali per l’igiene orale. Uno dei prodotti più discussi in questo ambito è il dentifricio OnGuard di doTERRA. Questo dentifricio, formulato senza fluoro, sfrutta una miscela di oli essenziali puri (come cannella, chiodi di garofano, arancia dolce e rosmarino) noti per le loro proprietà antimicrobiche naturali. La sua efficacia nella pulizia dei denti e nella protezione dalle carie si basa su ingredienti naturali come il carbonato di calcio, lo xilitolo e gli oli essenziali, evitando l’utilizzo di sostanze potenzialmente dannose come SLS, triclosan e fluoro.

L’utilizzo di un dentifricio come OnGuard può contribuire a ridurre l’esposizione al fluoro, dando così al corpo la possibilità di limitare l’accumulo di questa sostanza nella ghiandola pineale e in altri tessuti. Inoltre, molte persone segnalano un miglioramento della qualità del sonno e della lucidità mentale dopo aver adottato una routine di igiene orale priva di fluoro.


Anche se la scienza ufficiale non riconosce ancora pienamente l’impatto del fluoro sulla ghiandola pineale come una priorità sanitaria, esistono evidenze crescenti che suggeriscono un collegamento. Scegliere prodotti alternativi come il dentifricio OnGuard rappresenta una strategia consapevole per ridurre i rischi e proteggere il proprio equilibrio neuroendocrino.

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